Acerno

LA BATTAGLIA PER LA LIBERAZIONE DI ACERNO

Il 18 settembre 1943 gli Alleati avevano raggiunto l’obbiettivo prefissato dell’Operazione “Avalanche”, ossia di costituire una sicura testa di ponte su Salerno e le sue coste. I tedeschi ripiegavano verso la linea del Volturno, ma avevano ricevuto l’ordine di rallentare quanto più possibile l’avanzata angloamericana, diretta prima a Napoli e successivamente a Roma. Per realizzare efficacemente questo spostamento, gli Alleati dovevano muoversi su linee parallele, di cui una di queste, la SP EX SS164 che porta ad Acerno. La sua conquista era indispensabile per il controllo della strada statale n.7, l’antica consolare Appia, per chiudere ai tedeschi la possibilità di una controffensiva verso Sud. 
Nello stesso giorno, il 30° Reggimento di Fanteria della Terza Divisione americana sbarcava sulle coste salernitane. Il 19 settembre sarebbe toccato al 15°, col compito di muoversi da Montecorvino Rovella verso il territorio di Giffoni Valle Piana e da lì, superando il passo della “Colla” raggiungere la valle del Sabato e quindi Avellino. Il 20 settembre sbarcava il 7° Reggimento, che dopo essersi accampato a Montecorvino Rovella, raggiunse il 23 settembre il 30° alle Croci di Acerno, attraverso i sentieri montani.

Alle prime ore del giorno 19 settembre 1943, il 30° Reggimento di Fanteria della Terza Divisione americana lasciò l’area di raccolta di Battipaglia e avanzò verso la cittadina montana di Acerno. 
Alle 2.45 all’incrocio che conduce a Montecorvino Rovella a sinistra e ad Acerno a destra, il 30° Reggimento ebbe un primo scontro a fuoco con un distaccamento di fanteria tedesco del 9° reggimento panzer grenadier, lasciato in retroguardia per rallentare il nemico. 
La storia del reggimento racconta le asperità del territorio: “Sarebbe quasi impossibile trovare un terreno più inadatto alla guerra offensiva. . . Ci sono valichi spazzati dal vento, pendii che scendono per centinaia di metri fino alle strette vallate sottostanti e canyon in cui il sole penetra solo per un breve periodo durante il giorno. Tutte queste caratteristiche del terreno rendono impossibile una rapida avanzata”.

(Rupert Prohme, History of 30th Infantry Regiment World War II (Washington:Infantry Journal Press, 1947), 76.)

Era evidente che i tedeschi intendevano difendere Acerno e le strade che portavano a Napoli. 
A causa del paesaggio montuoso, il 30° Reggimento di fanteria impiegò dal 20 al 22 settembre per liberare Acerno e le sue montagne dai tedeschi. Il territorio fino ai confini di Acerno fu quasi tutto interessato da scontri, in alcuni luoghi dove evidentemente l’artiglieria tedesca si era posizionata, gli Alleati dovettero usare i precisissimi cannoni delle navi per eliminare i nemici e successivamente inviare alcuni plotoni per controllare che non vi fossero più soldati.

(Dalle ricerche sul campo dell’associazione Esplorando la Campania)

(“Report of Operations for September 1943,” n.d., 2 in “3rd Infantry Division Report of Operations, 18 Sept-31 Oct. 1943,” File 303-0.3, Box 5392, RG 407, Entry 427, NA.)

Il primo vero ostacolo che incontrò l’esercito americano, fu al ponte posto a circa due miglia a sud di Acerno, chiamato in dialetto “Tramascium”, dove nei pressi si incontrano il fiume Isca della Serra e il Tusciano. 
In questo luogo, identificato grazie alle ricerche svolte da Corrado Curci e Orlando Melillo dell’Associazione “Esplorando la Campania”, il caporale Audie L. Murphy, il soldato americano più decorato della Seconda Guerra Mondiale, e il soldato di prima classe (Pfc) Lattie Tipton, suo fratello in armi, il 21 settembre 1943 con un’azione eroica, distrussero due nidi di mitragliatrici tedesche, permettendo così al 30° reggimento della Terza Divisione di fanteria americana di avanzare in sicurezza per liberare il giorno successivo Acerno dall’occupazione tedesca.

Audie Murphy nel capitolo secondo del suo libro di memorie “To Hell and Back” (“All’Inferno e Ritorno”), scrive: “Eravamo pronti per una rapida corsa verso Roma. Ma la corsa rallentò fino a diventare una camminata, e la camminata una marcia… Ci sedemmo in una buca vicino a una strada che corre a nord-est di Salerno. Davanti a noi, un ponte su un torrente poco profondo era stato fatto saltare; e appena oltre il torrente c’era una postazione di mitragliatrice. La sentimmo sputare e ne individuammo la posizione”

(Murphy, To Hell and Back, 28 Febbraio, 1949).

(Presso il ponte il pannello informativo contiene un Qr Code con tutta la storia della battaglia).

L’azione condotta da Murphy e Tipton permise un rapido avvicinamento ai confini acernesi.

La compagnia L, comandata dal capitano Maurice L. Britt, verso le 18.00 del 21 settembre 1943, si attestava sulla cresta sud della collina n.687, posta a nord del ponte, onde cercare di tagliare la ritirata ai tedeschi, altri americani facevano una manovra aggirante dall’altro lato, quello sud della posizione fortificata tedesca. Era la compagnia F comandata dal Captitano Burleigh T. Packwood, che inerpicandosi per le gole del fiume Tusciano partecipava a questa manovra a tenaglia.
Verso le ore 08:00 del 22 settembre, la Compagnia L si lanciò all’attacco.
Quando finalmente la Compagnia L riuscì a raggiungere il pianoro di Acerno, fu l’inferno.
Le mitragliatrici sparavano raffiche di proiettili impedendo agli americani di avanzare. I colpi di artiglieria cadevano ovunque, il sibilo delle schegge e il boato delle esplosioni rendevano le posizioni conquistate molto insicure. Occorreva assolutamente individuare la posizione esatta delle mitragliatrici e neutralizzarle.
Erano le 10.30 del mattino.

A quel punto per la Compagnia L si stava mettendo davvero male, bloccati dai colpi incessanti dei nemici.
Il capitano Britt si trovava alla testa della Compagnia e decise di andare avanti da solo per identificare l’esatto luogo della postazione tedesca.
Dopo aver strisciato per oltre 50 mt, si era avvicinato abbastanza ed era riuscito ad individuare la postazione. Prese una granata da fucile e sparò riuscendo a colpire il nemico con l’unico colpo che gli era rimasto.

Per questa azione eroica che permise alla sua Compagnia di avanzare, egli conquistò la Silver Star, la medaglia d’argento.

(presso il complesso sportivo comunale è posta una targa in ricordo)

Intanto il 2° battaglione del 30° si spostava verso posizioni ad ovest per prendere la strada n.7, verso l’altra entrata in direzione di Montella (Av).
Alle ore 12.00, la città non era ancora in mano agli americani, poiché i mortai tedeschi avevano bloccato il loro attacco. Tra le 12.52 e le 13.25, l’artiglieria della divisione bombardò Acerno con oltre 1.000 colpi. L’artiglieria tedesca sulle colline a nord di Acerno rallentò il 3° Battaglione mentre il 2° lottava per isolare la città da nord.

Grazie a sforzi descritti come “erculei” e con enormi difficoltà, il comandante del 3° battaglione, il tenente colonnello Edgar C. Doleman, spinse il suo battaglione ad Acerno intorno alle ore 15.00.

(Prohme, History of 30th Infantry Regiment, 79.)

Una pattuglia ispezionò le case e catturò alcuni tedeschi.
Intorno alle 17.30 del 22 settembre, i fanti americani controllavano la città di Acerno. La battaglia era vinta.

PONTE DI ACERNO – SR EX SS164

 

MEMORIALE DEDICATO A, AUDIE L. MURPHY, MEDAL OF HONOR, E PFC LATTIE TIPTON

COMPLESSO SPORTIVO COMUNALE

 

LUOGO APPROSSIMATIVO IN CUI MAURICE LEE BRITT, MEDAL OF HONOR, CONQUISTÒ LA SILVER STAR

VIA RIMEMBRANZA

 

MEMORIALE DEDICATO A MAURICE LEE BRITT, MEDAL OF HONOR, E AI SOLDATI AMERICANI CADUTI DURANTE LA BATTAGLIA DI LIBERAZIONE DI ACERNO IL 22 SETTEMBRE 1943

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