EBOLI

Eboli ai tempi dell’Operation Avalanche

Era il 6 luglio 1935 quando il dittatore Benito Mussolini scelse Eboli per tenere un discorso bellicoso, anticipatore dell’imminente guerra d’Etiopia, che sarà ricordato alla folla come “impegno rispettato” dal duce pochi anni dopo in occasione dell’inizio della campagna italiana in Grecia. 
Con lo scoppio della guerra e le prime incursioni aeree alleate su Napoli, Eboli diventerà meta di molti sfollati che in questa cittadina cercheranno rifugio. 
Il 21 giugno del 1943 Eboli, come tutta la provincia di Salerno, subisce il primo bombardamento massiccio e diffuso. Nella notte tra il 26 e il 27 luglio 1943 un bombardamento aereo colpirà l’area del mercato coperto causando le prime vittime civili. Quella prima incursione fu interpretata da molti come un campanello d’allarme, infatti furono molti gli ebolitani che decisero di abbandonare la città e di rifugiarsi nelle montagne o nei paesi vicini. La notte tra il 4 e il 5 agosto si ebbe la seconda incursione aerea, molto più cruenta e devastante della prima, che probabilmente aveva come unico scopo quello di distruggere la cittadina. Basti pensare che in questo singolo bombardamento aereo il 70% delle abitazioni furono rase al suolo, ma il numero delle vittime fu esiguo 7 frati cappuccini ed un bimbo di 5 anni che moriva tra le braccia di sua madre.

L’annuncio dell’armistizio del giorno 8 settembre 1943 fu visto dai soldati tedeschi come il giorno del tradimento, tutte le divisioni tedesche ricevettero l’ordine di disarmare gli ex alleati italiani e liquidare chi si sarebbe opposto. Quella notte, in una grotta in località Buccoli, il comando italiano della 222a divisione costiera del Regio esercito agli ordini del generale Ferrante Gonzaga del Voige, fu raggiunto da un gruppo di soldati tedeschi che avevano l’ordine di disarmare e catturare tutti gli ufficiali presenti, il generale Gonzaga nel tentativo di opporsi alla cattura fu ucciso da una scarica di mitra tedesca, mentre gli altri militari furono fatti prigionieri.

Lo sbarco alleato nel golfo salernitano, nome in codice “Operation Avalanche” avvenuta il 9 settembre 1943, vedrà il territorio Ebolitano sempre più interessato dalle operazioni militari in particolare nell’area di Fiocche e nei pressi del fiume Sele. Ubicato in località Fiocche nel comune di Eboli nei pressi di un’importate incrocio stradale, il tabacchificio SAIM fu teatro di importanti scontri tra i tedeschi e gli americani della 45a Divisione di Fanteria Thunderbird che impiegarono diversi giorni per avere il controllo di questa struttura posta in un punto di vitale importanza per la riuscita delle operazioni.

Alle 16:00 del 11 settembre il 191° Battaglione Medium Tank si avvicinò al complesso da sudovest seguendo la strada in direzione Eboli. Durante la fase di avvicinamento individuarono alcuni veicoli nemici parcheggiati all’interno del cortile del complesso. La compagnia iniziò l’attacco distruggendo alcuni veicoli nemici durante l’avanzata, ma non appena i carri americani furono a tiro dei tedeschi, i cannoni da 88 nascosti ad ovest degli edifici aprirono il fuoco distruggendo 7 carri alleati, mentre dagli edifici a nord il fuoco delle armi leggere del 1° battaglione del 79° Panzergranadeir decimava i fanti americani costringendoli ad una rapida ritirata. Nonostante le perdite subite, la compagnia B restò a dare supporto ai fanti del 1° battaglione ma alle 23:00 erano ancora lontani dagli edifici. La mattina del 12 le compagnie A e B ripresero l’attacco appoggiati dal fuoco dai carri del 191° e alle 11:30 la compagnia B occupò gli edifici del tabacchificio ma alle 13:00 un violento contrattacco nemico scacciò gli americani dall’area. Il 157° RCT tentò di occupare la zona in diverse occasioni e vi riuscì solo quando i tedeschi si ritirarono il giorno 18.

L’avanzata verso la cittadina di Eboli fu quasi priva di ogni forma di resistenza nemica, perché i tedeschi avevano iniziato la loro ritirata verso nord, lasciandosi alle spalle solo campi minati e pochi soldati a fare azioni di retroguardia. 
Il 19 settembre Eboli viene occupata dagli uomini della 45 divisione americana agli ordini del generale Troy H. Middleton senza trovare alcuna resistenza nemica, ma solo un cumulo di macerie e le numerose mine lasciate dai tedeschi in ritirata. 
Il 9 settembre 2012, l’Associazione Sophis, diretta dal dott. Marco Botta, viene fondato il Museum of Operation Avalanche.

A cura di: dott. Capozzolo Pasquale – dott. Fresolone Giuseppe

PIAZZA DELLA REPUBBLICA

 

EBOLI AI TEMPI DELL’OPERATION AVALANCHE

MOA

 

Museo dell’Operazione Avalanche

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